Il Sistema non può essere messo in discussione e, nella mente di tutti, deve rappresentare il migliore dei mondi possibili. Per questo ha imparato a distogliere l’attenzione creando di volta in volta un nemico da combattere, che in questo caso è il virus. La massa rimane nell’ignoranza, nella mediocrità, nel senso di colpa e continua a ridurre a “complotto” un progressivo colpo di stato mondiale, che ha già reso schiava buona parte dell’umanità. La propaganda passa per visionari coloro che hanno compreso, mentre gli altri sono politicamente ammaestrati a rispettare correttamente le regole imposte dall’oligarchia. Una minoranza regge le sorti del pianeta e, in modo consapevole o meno, buona parte dell’umanità la sostiene: sono coloro che traggono vantaggi dal Sistema e da quello che “conviene” o che hanno sposato l’ideologia transumanista. Ricoprono posti di potere, dell’alta finanza, operano in Borsa, traggono guadagno dal caos e dalla disperazione. Viene loro assicurato successo, denaro, visibilità, potere: in cambio si devono impegnare a tradire i valori dell’umanesimo, della cultura, del classicismo, della bellezza, del sentimento. Il mondo è oggi diviso in transumanisti, che sostengono il Sistema a suon di crimini e menzogne, e umanisti che difendono la vita.
Il Sistema è come una grande mela marcia. E in una mela marcia vivono bene soltanto i vermi.
Apocalisse… l’Eresia continua.
Graziella Atzori –
Quando leggo e studio con grande interesse i libri del dottor Massimo Citro Della Riva, medico, ricercatore, specialista in psicoterapia e brillante scrittore, mi capita di accostarlo a un altro grande scrittore e medico, Mario Tobino (Il suo romanzo più noto è “Per le antiche scale”). Entrambi descrivono l’inferno sulla terra, Tobino quello di un manicomio, Citro la situazione attuale mondiale, e in particolare italiana: un inferno che lo psichiatra Alessandro Meluzzi ha definito “psicopandemia”. Pandemia mentale, psichica diffusa per la paura della morte, mentre la Covid-19 è perfettamente curabile e superabile come ogni influenza, sebbene sia molto infettiva ma non particolarmente letale, secondo numeri non falsati e non gonfiati. La mortalità si aggira sull’1% degli infettati da Sars Cov 2, e in gran parte si tratta di anziani con malattie pregresse, vere cause dei decessi. Se non affrontata subito con la giusta farmacologia, la malattia diventa “severa”.
L’ultimo libro di Citro si intitola “Apocalisse” (Byoblu Edizioni, pp. 493, 2022) con la prefazione di monsignor Carlo Maria Viganò e con un sottotitolo: “li hanno lasciati morire”, che “mi fa tremar le vene e i polsi”, come direbbe Dante.
Apocalisse significa “rivelazione” e di rivelazioni taciute dal “mainstream” e coperte da continue menzogne il corposo e dettagliato saggio ne contiene parecchie, supportate da studi scientifici numerosi e rigorosi. Ma accanto alla scienza lo scrittore aggiunge il cuore, quell’amore per l’umanità che sta venendo meno sulla via del transumanesimo che ci vuole ignoranti, sottomessi, privi di coscienza critica, terrorizzati, dipendenti dalle macchine e strumenti in mano a poteri più o meno visibili. L’unico grande potere è il denaro, mammona, capace di cancellare la sacralità della vita. Fatto questo non resta che la “hybris”, la tracotanza di una élite che ha progettato di dominare il mondo da lungo tempo, come ammette David Rockefeller nelle sue “Memorie” (2002) e ribadisce Klaus Schwabb, fondatore del “World Economic Forum”, in tutti i suoi scritti.
Torniamo all’epidemia. Citro scrive, con sottolineatura:
“esistono due forme di infezione, quella lieve (mild) e la sua pericolosa complicanza (severe). C’è l’infezione trattabile a casa e quella trattata in ospedale. La Covid-19 inizia sempre con la forma lieve e, se la si cura, si evita l’ospedale.”
Invece le cure domiciliari precoci sono state proibite e demonizzate; i medici che le hanno praticate e hanno onorato e prestato fede al giuramento di Ippocrate, come ricompensa sono stati sospesi e addirittura radiati dall’Ordine dei medici (l’ultima vittima in tal senso è la dottoressa Barbara Balanzoni). Ordine come una polizia, attentissimo a che venisse e venga ancora rispettato il protocollo insensato emanato da Roberto Speranza, ministro della salute che non è neppure medico. “Tachipirina e vigile attesa” è la formula che, negando la cura precoce, conduce all’aggravamento e all’ospedalizzazione, all’intubazione e spesso alla morte.
La mia esperienza personale non può che avallare la dichiarazione del dr. Citro: la mia Covid è stata trattata subito con visita a domicilio e prescrizione di alcuni farmaci, esistenti da almeno vent’anni, dall’epoca del Sars Cov 1. Perché bandirli? Cosa c’è sotto?
Perché il siero magico ottenesse l’approvazione di vendita in via condizionata e sperimentale erano necessarie due condizioni: che non esistessero cure e che si trattasse di pandemia. Così è arrivato quello che si chiama impropriamente vaccino, che non è tale perché non immunizza, non impedisce la diffusione del virus e stiamo assistendo allo spettacolo di malati trivaccinati.
Una buona parte del libro, quasi la metà, è dedicata al siero mRNA, messaggero sistemico della proteina “spike”, prodotta non per aggredire il virus soltanto, (assurdamente anche quando proprio non c’è) ma diffusa in tutti gli organi, con un processo difficilmente arrestabile. La “spike” è cardiotossica, neurotossica, attacca l’endotelio ossia le pareti dei vasi sanguigni cardiaci.
“Il virus si cura, il vaccino no.”
I casi avversi al vaccino nel mondo si contano a milioni, anche gravissimi e permanenti, decine di migliaia sono le morti successive alla somministrazione, da correlare, ma negare la correlazione fa parte di questo macabro gioco.
Nel libro si parla della negazione del siero ingegnerizzato in laboratorio, di continui contatti tra gli Usa e Whuan, dove compaiono i nomi di Anthony Fauci e del “benefattore” Bill Gates, finanziatore principale dell’Oms (organizzazione mondiale della sanità) e di svariate fondazioni. Gates finanzia ricerche pilotate dal suo denaro, sempre e soltanto nell’ambito di malattie infettive, mai per le altre malattie, che costituiscono il 75% di causa di morte nel mondo. Il mercato virale è redditizio. Aggiungiamo il vergognoso trattamento riservato al dr. Luc Montagnier, premio nobel per la medicina. L’istituto Paster e la comunità medica internazionale hanno ignorato i suoi studi, liberi e indipendenti, non contaminati da conflitti di interesse con le case farmaceutiche, nei quali è risultato evidente che nel virus sono stati inseriti spezzoni di DNA dell’Hiv, per renderlo molto contagioso. Spezzoni che in natura non esistono in un coronavirus.
Aggiungiamo, Citro aggiunge, lo scandalo dei tamponi inattendibili, con la moltiplicazione dei giri fino a 40 e anche 45. Dopo le 30 replicazioni ciò che si trova non è più infettabile e non ha significato. Lo afferma anche il prof. Palù.
Per comprendere la falsificazione sui tamponi falsi positivi, mi è venuto in mente un paragone con la fotografia: se abbiamo una foto in bassa risoluzione, stampabile in modo chiaro e veritiero in un piccolo formato, diciamo 10×15, e ne facciamo invece una gigantografia, tutto risulterà sgranato e incomprensibile, ci saranno vaghi elementi dell’immagine ma non sarà più quella.
I risvolti economici del piano pandemico, che distrugge l’economia delle piccole imprese con la chiusura e i “lockdown”, sono noti. “Lockdown” inutili in quanto non hanno arrestato la diffusione dei contagi; fin dall’inizio bisognava chiudere i nostri confini, e non paralizzare e far fallire le imprese, impedendo il lavoro.
Perché questo inferno che pare non debba finire, specie con la perdita del posto di lavoro del personale sanitario non vaccinato? L’Italia “delenda est?”
Ma tutto l’Occidente deve subire la stessa sorte secondo il “Grande Reset”, il cambiamento di civiltà, “Novus Ordo” targato “british”, liberal capitalismo monopolistico, comprendente anche la sparizione del Cristianesimo, del principio di carità. Del senso di Patria, e scrivo la parola con lettera maiuscola.
Massimo Citro Della Riva è anche laureato in Lettere classiche a indirizzo storico. Ciò gli consente uno sguardo lungimirante, capace di osservare cause e finalità. Le cause vengono da lontano, dalle teorie malthusiane di depopolamento, riguardante sempre poveri, deboli e malati, genocidio di popoli “inferiori” con molti mezzi, non solo con la guerra ma tramite sterilizzazione e l’aborto, pratiche omosessuali, pedofilia. A ciò si aggiunge un’analisi della “Fabian Society”, nata in Inghilterra nel 1884 con apparenti intenti socialisti, ma con il vero scopo eugenetico del miglioramento della razza e l’eliminazione dei non adatti. È puro nazismo. Lo stemma della società è un lupo travestito da agnello, ciò dice tutto. È stato un fabiano anche George Orwell, ciò mi era ignoto. Constatando l’orrore che poteva venire da quelle concezioni, Orwell ha messo in guardia il mondo con il suo romanzo “1984”. Oggi sono fabiani moltissimi personaggi politici, che Citro elenca, i dirigenti delle banche (Goldman Sachs per cui ha lavorato Draghi svendendo loro il patrimonio statale italiano nel 1992), collegate alle multinazionali. Speranza ha frequentato corsi alla LSE, “London School of Economics and Political Science”, università fabiana londinese.
Perché, ancora perché? Perché l’Italia è una colonia britannica:
“Fra le radici del problema “Italia” non va dimenticato quel 3 settembre 1943 a Cassibile, che non fu un armistizio, fu una vera e propria resa senza condizioni.”
Riguardo alla situazione mondiale, Citro riprende D. Rossi:
“Esistono società politiche molto più potenti dei partiti, sono come stanze di compensazione fra la politica, gli intellettuali, i giornalisti e il mondo dell’alta finanza internazionale. Sono luoghi nei quali si progetta il futuro e si modella il mondo che poi le masse dovranno vivere nell’inconsapevolezza. Si tratta di circoli ultra elitari, che disprezzano le masse e le temono.” (tratto da “La Fabian Society e la pandemia” di D. Rossi, Arianna Editrice, 2021).
Come uscirne? Nell’Apocalisse il bene vince il male. Il mito ed il sacro non mentono mai.
Nell’ultima parte del libro l’autore si concentra sull’assenza della Chiesa Cattolica, sulla sua ignavia, connivenza, colpa, tradimento di Cristo, sulla lobby dei gesuiti (hanno studiato con loro sia Draghi che Conte). Tutto da capire. Chi è Bergoglio? Il papa abusivo che ha sostituito l’amuchina all’acqua santa nelle chiese, che permette la vivisezione su feti vivi a cui vengono strappati gli organi (reni, retine) per inserirne parti nei vaccini. Bergoglio il testimonial di sieri killer.
In fine abbiamo le ultime pagine con il capitolo luminoso “Risorgere”, vera poesia, che incanta. Contiene ampie citazioni da quel capolavoro che è “De profundis” di Oscar Wilde, e termina con il “Cirano” di Rostand: “Io mi batto. Io mi batto. Io mi batto”. Risorgere dipende dalla Magistratura, da magistrati integri come il prof. Augusto Sinagra, e da ciascuno di noi, dalla nostra consapevolezza che non siamo figli di un algoritmo ideato da altri, ma anime libere e immortali, figli di Dio. Ci riusciremo.
Graziella Atzori