Veni, Vidi, Eni 2 – L’attentato di Bascapè. Sette mandanti per sette sorelle: un delitto “abissale”… prende direttamente le mosse dalle ultime righe della prima parte della biografia su Mattei di cui costituisce il seguito logico e cronologico, al cui testo si deve indirizzare il lettore in cerca di approfondimenti pregressi.
In queste pagine troverà un arco fondamentale di storia italiana che cuce e disegna l’ultimo tratto della parabola professionale ed esistenziale di Enrico Mattei. In un quadro di lacerante attualità che dalla firma a Mosca nell’ottobre 1960 dello storico accordo per la fornitura di greggio sovietico a prezzi ben più accessibili rispetto a quelli delle major del cartello petrolifero internazionale (ricorda niente…?) approda, dolorosamente e tragicamente, all’attentato del 27 ottobre 1962. Proponendo la trama e l’ordito di un segmento decisivo della prima epoca repubblicana che vede il consolidarsi internazionale dell’Eni e del suo presidente sullo sfondo di vicende politiche, economiche e sociali fondamentali.
Purtroppo, la paradigmatica e straordinaria vicenda del manager di Stato Mattei finisce schiacciata dal tenebroso “giallo” della sua morte, attirando attenzioni curiose, se non addirittura morbose, lasciando in secondo piano gli incredibili risultati economici, sociali e diplomatici ottenuti dal fondatore dell’Eni. Come la sua lucidissima visione del quadro di situazione complessivo.
Mattei amava infatti ripetere che non esiste indipendenza politica senza indipendenza economica e aveva compreso che un’ampia disponibilità di energia era condizione essenziale e necessaria per la ricostruzione e lo sviluppo del paese. Come vediamo oggi nelle more e negli effetti non casuali della guerra in Ucraina.
Il presidente dell’Eni venne stroncato alla vigilia di accordi energetici e diplomatici decisivi con l’amministrazione Kennedy, l’Algeria di Ben Bella e la Francia di de Gaulle che avrebbero definitivamente consolidato la posizione dell’Italia, lanciata in pieno boom economico, nel rango delle società più sviluppate del pianeta.
I mandanti e gli esecutori dell’assassinio di Mattei resteranno per sempre ignoti ai risultati delle indagini giudiziarie.
Ma una direzione di ricerca al di fuori degli schemi, nei rigorosi canoni del quadro di situazione storico di quegli anni, conduce, secondo la logica di un’indagine basata sull’et et e non sull’aut aut, a un’ipotesi di lavoro inedita.
Il cui giudice ultimo sarà solo il lettore…
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