La guerra avanza, ma non è quella che il mainstream politico-mediatico fa apparire ai nostri occhi. Per capirlo non si può restare al fermoimmagine di ciò che accade in Ucraina. Si deve guardare il docufilm degli eventi che, dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi, hanno portato all’attuale situazione.
Cruciale è il momento in cui, finita la Guerra fredda con la disgregazione dell’Urss, gli Stati Uniti e le altre potenze dell’Occidente impongono il loro ordine unipolare, la loro egemonia economica con la globalizzazione, il loro pensiero unico con il tentacolare apparato multimediale, mentre Usa e Nato demoliscono con la guerra gli Stati che sono di ostacolo ai loro piani di dominio.
Su questo sfondo si colloca l’operazione militare russa in Ucraina. Questa non è solo la risposta alla escalation Usa-Nato, anche nucleare, che mette in pericolo la sicurezza della Russia. È la risposta alla pretesa dell’Occidente di mantenere un mondo unipolare sotto il proprio dominio. Si apre così la sfida del nuovo periodo storico, quella di costruire un mondo multipolare.
Non è un caso che, dopo il terroristico martellamento quotidiano sulla minaccia mortale del virus, il mainstream effettui ora il terroristico martellamento quotidiano sulla minaccia mortale della Russia, demonizzandone il presidente. E mentre l’Unione Europea recide in modo suicida i legami economici e demolisce i secolari ponti culturali con la Russia, sta ai popoli europei fare scelte non più rimandabili da cui dipende il nostro futuro e la nostra stessa vita.
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