Questa storia comincia esattamente due anni fa, nei boschi di Donato, in provincia di Biella, quando tre bambini di una scuola parentale decidono di scrivere un libro sull’orto di cui si stanno prendendo cura. Un anno dopo ad Anuuk, Marco e Noemi si aggiungono altre due bambine: Frida Maria e Zoe. Insieme si mettono al lavoro per completare la storia del L’orto di Barbagiò e i bimbi spaziali.
Il protagonista del libro è il tubero Barbagiò, che viene rappresentato dai disegni dei piccoli autori come un uomo con la barba lunga, un bastone e una pipa.
Come in natura, anche nel racconto racchiuso nel libro, l’orto deve sconfiggere una serie di nemici ad esempio il folletto cattivo, che fuor di metafora rappresenta l’uomo e la sua influenza talvolta negativa sull’ambiente. La storia è intervallata dalla spiegazione dei termini tipici del vocabolario dell’orto come pacciamatura, humus, anello colorato.
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