Il primo vino bianco di Casa Molisso: un desiderio che coltivavo da molto tempo, una scelta difficile soltanto nella ricerca del nome di fantasia che lo contraddistingue…
Note di degustazione: di colore giallo paglierino chiaro, con sfumature verdognole, lo Chardonnay “Laciòt, nonostante il suo elevato grado alcoolico, rimane sapido, franco, armonioso. Nonostante, poi, la sua innata freschezza, “Laciòt” rivela una più ampia personalità dopo qualche mese di bottiglia: non sarei sorpresa se si dimostrerà pure capace di un buon invecchiamento…
Abbinamenti gastronomici: ottimo compagno di antipasti (vitello tonnato, giardiniera di verdure, mousse di robiola e nocciole, flan di topinambour…) e primi piatti a base di pesce o di verdure (per esempio, con i tajarìn con la “carbonara monferrina” di asparagi e guanciale), “Laciòt” si sposa altrettanto egregiamente con piatti in agrodolce e grandi secondi di mare. Consigliato pure come vino aperitivo.
Nota di Delia: “Laciòt” (ovvero, “lattonzolo”, “animale poppante”, come il maialino da latte) è il nome di una nostra vecchia vigna: mio nonno vi aveva sorpreso un piccolo capriolo, intento a brucare assieme alla mamma le gemme appena spuntate: “Via di qua, laciòt – gridò mio nonno – : sei ancora piccolo, ma sei già la rovina del mio lavoro!”. E, ricordandomi di quel lontano episodio, ho deciso di chiamare “Laciòt” il mio primo vino bianco, in memoria di mio nonno e di quell’innocente bestiola…“
Dettagli:
Zona di produzione: Montegrosso d’Asti
Tipo di terreno: terreni di natura calcareo-argillosa
Sistema e impianto: Guyot
Periodo di vendemmia: principio settembre
Vinificazione e invecchiamento: in vasche di acciaio
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